Quest’anno l’OMS ha lanciato la campagna “Salute mentale per tutti: facciamola diventare una realtà” per la Giornata Mondiale della Salute Mentale.
Questo è un forte richiamo anche alla traumatizzazione di massa degli infermieri a causa della pandemia COVID-19, secondo H. Catton CEO di ICN. Se siamo davvero intenzionati nel voler rendere la salute mentale per tutti una realtà, dobbiamo affrontare la tremenda situazione che i nostri infermieri stanno soffrendo nelle diverse nazioni, compresa l’Italia.
Insieme alle situazioni di stress ed esaurimento emotivo, al dolore e alla paura che affrontano gli infermieri che si prendono cura dei pazienti, gli infermieri continuano ad essere vittime di spregevoli attacchi violenti, nel mondo. Che si tratti di attacchi fisici, tra cui il lancio di acidi, la presa in ostaggio (in Guatemala) o altre forme di attacchi fisici spregevoli, o di forme più sottili come l’essere ostracizzati socialmente, la salute mentale dei nostri infermieri è minata ed erosa.Non si può non notare anche il chiaro legame tra la disinformazione sui vaccini e lo stress per la salute mentale dei nostri infermieri. Dobbiamo rinnovare i messaggi di salute pubblica sulla necessità di vaccinare, limitando la presenza di opinioni irresponsabili ed estreme che minano i nostri sistemi sanitari ed il personale sanitario.Nel settembre 2021, un’infermiera in Quebec, Canada, è stata presa a pugni in faccia da un uomo che l’ha accusata di aver vaccinato sua moglie senza il suo permesso. Solo pochi giorni fa in Guatemala, le infermiere che tentavano di fornire le vaccinazioni COVID-19 a chi le voleva sono state attaccate e tenute in ostaggio dagli abitanti del villaggio. Purtroppo, questi attacchi violenti contro le infermiere e altri operatori sanitari non sono nuovi.
Nel marzo 2021, una mappa interattiva che mostrava la violenza contro gli operatori sanitari legata al conflitto, mostrava che 412 dei 1.172 incidenti erano direttamente collegati alla pandemia COVID-19. A peggiorare la situazione, gli infermieri non vaccinati in Africa, Sud America e altre regioni continuano a vivere nella paura per la loro salute e la loro vita a causa della mancanza di equità nella distribuzione dei vaccini. In Africa solo un operatore sanitario su dieci è completamente vaccinato.”Quando gli infermieri si presentano al lavoro ogni giorno con la paura della violenza o dell’infezione, questo ha un grave impatto sulla loro salute mentale”, ha aggiunto Catton. “Sentiamo dagli infermieri di tutto il mondo riferire del problema storico del sottofinanziamento che colpisce l’accesso ai servizi di salute mentale, che ora è ulteriormente aggravato dalla pandemia. Non dimentichiamo che l’OMS riferisce che in media quasi la metà degli organici nel campo della salute mentale sono infermieri. Se vogliamo aumentare l’accesso ai servizi di salute mentale, dobbiamo prenderci cura degli infermieri, perché gli infermieri e i servizi che forniscono sono indivisibili.
Oggi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità rilascia l’Atlante della Salute Mentale 2020 che fornisce una panoramica delle risorse di salute mentale disponibili in tutto il mondo. Il rapporto mostra che globalmente gli infermieri rappresentano il 44% del personale di salute mentale, anche se in alcune regioni OMS, come il Pacifico occidentale, rappresentano fino al 68% della forza lavoro.
Per il comunicato completo: https://www.cnai.pro/…/giornata-internazionale-per-la…#wmh#worldmentalhealthday